Un nuovo ruolo per NoiOpen

Ho una grande notizia per tutti. Il nostro lavoro e il nostro impegno è stato preso sul serio a livello istituzionale. Al di là di ogni polemica è innegabile che la community ha raccolto competenze serie ed è in grado di produrre risultati utili per la comunità italiana.

Un “ente istituzionale” (non posso dire di più fino a che non ci sarà un annuncio ufficiale da parte loro) ha deciso di affidare alla community lo sviluppo di un software di importanza strategica per la pubblica amministrazione italiana.

E lo farà nel modo con cui si fa all’americana: donando alla community un software già esistente da mantenere e sviluppare ulteriormente. Software che però sarà Open Source e dovrà rimanere tale.

Ci tendo a precisare che non si tratta di uno script di due righe, ma un prodotto complesso che ha richiesto parecchi mesi di lavoro. È un progetto a cui ho partecipato anche io. È un prodotto davvero importante, da far usare all’intera PA, a cui la community può fornire supporto.

Notare bene che il modello non è quello che “la community lavora gratis per la PA”. Al contrario, i membri della community che svilupperanno il prodotto saranno liberi di offrire i loro servizi a chiunque sia interessato ad avere supporto o richiederà ulteriori personalizzazioni. E il prodotto come vedrete richiede infinite personalizzazioni. Chiaramente, contribuzioni al livello del prodotto saranno referenze importanti per questo processo.

L’open source funziona così, ed è sempre stato così: il software è liberamente disponibile, ma chi ha le competenze offre il suo lavoro sul libero mercato.

A questo punto diventa importante andare spediti per costituire l’associazione. Rimangono validi i principi già enunciati: la associazione avrà sostanzialmente il ruolo di detentore della donazione del software e di supporto della community ma non sostituisce la community, semmai la rappresenta. Chiunque voglia impegnarsi in prima persona può diventare membro dell’associazione, altrimenti può contribuire liberamente postando sul forum, discutendo in chat o contribuendo su GitHub.

Prendo l’iniziativa di organizzare le votazioni per lo statuto fissando alcune semplici regole che rendo chiare domani. Ma essenzialmente cominciamo a votare lo statuto a pezzi coerenti come stavamo già facendo. Se sono richieste modifiche chiunque potrà proporre e votare emendamenti che “mettiamo in coda” e votiamo dopo aver approvato lo statuto. Facciamo durare le votazioni di ogni parte una settimana, ma votiamo più parti in parallelo, una al giorno, e poi votiamo gli emendamenti.

Michele Sciabarrà